Il messaggio di Paray-le-Monial

Il messagio di Paray

Gli avvenimenti di Paray-le-Monial hanno avuto luogo alla fine del XVII secolo. In tre grandi apparizioni di Gesù a Santa Margherita Maria, tra la fine di Dicembre 1673 e Giugno 1675, si concentra il messaggio, dedicato a tutti gli uomini, che in questo luogo è stato rivelato.
Possiamo evidenziare tre grandi dimensioni di questo messaggio: una dichiarazione d’amore (I), una lamentela (II), una richiesta (III).

1 - Una dichiarazione d’amore

È nella prima grande apparizione che questa dichiarazione viene maggiormente sviluppata. Gesù si esprime così :

Il mio Cuore divino è così appassionato di amore per gli uomini, e per te in particolare, che, non potendo più contenere in sé le fiamme della sua ardente carità, le deve diffondere per mezzo tuo e deve manifestarsi a loro per arricchirli dei preziosi tesori che ti rivelo…

E Margherita Maria racconta :

Mi rivelò le meraviglie del suo amore e i segreti inesplicabili del suo Sacro Cuore che mi aveva sempre tenuto nascosti, fino al momento in cui me lo aprì per la prima volta, ma in una maniera così effettiva e sensibile che non mi lasciò modo di dubitarne.

Margherita Maria descrive così la seconda grande apparizione :

Fu allora che mi rivelò le meraviglie inesplicabili del suo puro amore e fino a quale eccesso lo aveva portato l’amare gli uomini

L’espressione più nota di questo amore si trova nella terza grande apparizione. Gesù dice :

Ecco il Cuore che ha tanto amato gli uomini, che non ha risparmiato niente fino a consumarsi per testimoniare loro il suo amore

Rileviamo vari aspetti che possono nutrire la nostra preghiera e la nostra gratitudine :

  1. Gesù esprime un amore “appassionato” per noi. Non è un amore distante : è un amore ardente per ognuno di noi. È un amore che “non ha risparmiato niente”, come dice il Vangelo : “Gesù, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Gv 13,1).
  2. Gesù ha una sete immensa di comunicarci l’amore del suo Cuore. Non si tratta qui dei nostri sforzi per raggiungere o meritare l’amore di Dio ; si tratta del Cuore di Gesù, che non può più “contenere in sé” tutto l’amore che ha per noi al punto che “occorre che lo diffonda”. Il Cuore di Gesù è consumato da una sete : la sete che il suo amore ci raggiunga e ci infiammi. Possiamo contemplarlo, ed emozionarci di questo desiderio del tutto incontenibile che Gesù ha verso di noi.
    Gesù lo dice nel Vangelo : “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra ; e come vorrei che fosse già acceso ! ” (Lc 12,49). Il fuoco del suo amore : “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9).
  3. Gesù afferma che il suo amore è “per gli uomini, e per te in particolare”. Questo “per te” riguarda ognuno di noi. È come se Gesù dicesse : il mio Cuore non trova riposo fino a che ciò che ho fatto per “gli uomini” non trova un tratto personale, un radicamento “particolare” nella tua vita. A Paray-le-Monial Gesù ci dice che l’amore che ha per tutti gli uomini, la salvezza che opera per tutti gli uomini, la sua presenza che rimane accanto a tutti gli uomini …. vuole che tutto questo assuma una realtà del tutto personale in ciascuna delle nostre vite.
  4.  Gesù rivela a Santa Margherita Maria i segreti del proprio Cuore e le meraviglie del proprio amore, al punto che lei non possa più dubitarne. È una grazia che possiamo chiedere qui, a Paray-le-Monial. È la grazia ricevuta da Santa Margherita Maria, è la grazia che hanno ricevuto qui migliaia di pellegrini, è la grazia del Cuore di Gesù : incontrare l’amore personale di Gesù per me.

Margherita Maria vive questa grazia attraverso due gesti molto espressivi :

  • Riposa varie ore sul petto di Gesù, come aveva fatto San Giovanni, il discepolo prediletto (Gv 13,23). È così che ascolta il Cuore di Gesù, ascolta il suo amore. E se ne lascia impossessare.
  • Gesù prende il cuore di Margherita Maria e lo immerge nel proprio, ardente, prima di rimetterglielo, incandescente.

Noi non vivremo certamente queste esperienze con le stesse modalità, ma possiamo chiedere le stesse grazie, che sono proprie di questo luogo : riposare sul Cuore di Gesù affinché ci riveli il suo amore appassionato, per ciascuno di noi in particolare ; e possiamo chiedere che immerga i nostri cuori nel suo Cuore, per infiammarli della sua carità.

2 - Una lamentela

Fin dalla prima grande apparizione Gesù esprime il dolore che il suo così grande amore riceva in cambio solo

Ingratitudini e indifferenza… Non hanno che freddezza e disprezzo per tutte le mie premure a fare loro del bene”. E Gesù aggiunge : “E questo mi è molto più doloroso di tutto quello che ho sofferto nella mia Passione

Questa lamentela sarà sviluppata nella terza grande apparizione :

In cambio non ricevo dalla maggior parte di loro che ingratitudini, con le loro irriverenze e i loro sacrilegi, e con la loro freddezza e il disprezzo che hanno per me in questo sacramento di amore. Ma ciò che mi addolora di più è che sono i cuori che mi sono consacrati che ne fanno questo uso

Chiediamo la grazia, qui, di prendere coscienza che Gesù ha sete di essere amato; che l’amore di ognuno conta per lui; che ogni mancanza di amore è per lui una sofferenza.

Ho sete, ma di una sete così ardente di essere amato dagli uomini nel Santissimo Sacramento, che questa sete mi consuma; e non trovo nessuno che si sforzi, secondo il mio desiderio, di dissetarmi, di ricambiare il mio amore

Gesù racconta che ciò che lo fa più soffrire è l’atteggiamento che i “consacrati” – sia in una vocazione particolare sia nella consacrazione che è il battesimo – hanno verso il sacramento dell’Eucarestia, il suo “sacramento di amore”.

3 - Una richiesta

Gesù esprime in realtà varie richieste, che potremmo riassumere così: Tu almeno, amami.

È rendere amore per amore. Racconta Santa Margherita Maria :

Ho ricevuto dal mio Dio delle grazie eccessive del suo amore, e sentivo il desiderio di ricambiare e di rendergli amore per amore

Per rendere questo concreto, Gesù le chiede

  • di accoglierlo, di fargli spazio nel suo cuore, e di indicarlo concretamente sia portando su di sé l’immagine del Sacro Cuore sia esponendo tale immagine nel luogo in cui abita (è l’intronizzazione del Sacro Cuore).
  • di ricevere la comunione più spesso possibile, e in particolare i primi venerdì del mese.
  • di vivere “l’ora santa”, tutti i giovedì, dalle 23 a mezzanotte. Si tratta di tenergli compagnia mentre soffre la sua agonia nel giardino degli Olivi, per lasciarsi prendere dalla sua sofferenza d’amore e parteciparvi insieme a lui, e per ottenere con lui misericordia per i peccatori.
  • che venga istituita una grande festa del suo Sacro Cuore per tutta la Chiesa. Chiede in questa occasione una comunione di riparazione, cioè di ricevere l’Eucarestia con un’attenzione e un amore particolari, che consoleranno tutte le offese fatte al suo Cuore nel sacramento dell’Eucarestia. Questa festa sarà definitivamente istituita nel 1856.